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È ora di finirla con il mito della maternità come unica via per la completezza femminile

Riflessi di Lydia

Negli ultimi decenni, abbiamo assistito a un'evoluzione nei diritti e nelle aspettative delle donne. Tuttavia, nonostante i progressi realizzati, persiste un retaggio culturale che continua a considerare la maternità come l'unico percorso legittimo verso la realizzazione di una donna.

  • Una donna senza figli non è completa.

  • Una donna che non è madre non è realizzata.

  • Una donna che non vuole figli non è una vera donna.


È tempo di spezzare questa catena di pensieri antiquati e di affermare con forza che la realizzazione personale non è vincolata alla maternità.

La retorica che celebra la maternità come la massima espressione di bellezza e di senso di vita è frustrante e limitante.


La società ci ha abituato a pensare che ogni donna, per essere completa, debba necessariamente indossare il mantello della madre. Ma questa narrazione non solo sminuisce le esperienze di chi non può o non desidera avere figli, ma perpetua anche una forma di discriminazione sottile, che di fatto marginalizza le donne libere dai figli.


Non possiamo ignorare il fatto che ogni individuo ha il diritto di definire la propria esistenza secondo le proprie scelte e aspirazioni.

La maternità è senza dubbio un'esperienza profonda e trasformativa per molte donne. Tuttavia, è fondamentale riconoscere che esistono innumerevoli modi di essere "completa".


La carriera professionale, l'arte, il volontariato, il viaggio e molte altre forme di espressione e realizzazione possono fornire un senso di pienezza e soddisfazione, persino maggiore rispetto alla maternità.

Continuare a promuovere l’idea che la maternità sia l’unico “dono” da offrire al mondo è riduttivo e ingiusto.

Inoltre, dobbiamo chiederci cosa significhi davvero fare la madre nella società moderna.


Le pressioni sociali imposte da questo ideale spesso comportano stress emotivo e fisico.

La maternità è glorificata, ma raramente si parla delle difficoltà, delle rinunce e delle sfide quotidiane che essa comporta.

Queste narrazioni idealizzate ignorano le complessità della vita reale e contribuiscono a creare aspettative impossibili che molte donne si sentono obbligate a soddisfare.


Non se ne può più di questa retorica!


È giunto il momento di smantellare il mito che la maternità sia l'unica strada verso la completezza per una donna.


Dobbiamo abbracciare una visione più ampia della realizzazione personale, in cui ogni scelta venga rispettata e validata.

Sostenere le donne nel loro diritto di decidere liberamente con consapevolezza se e quando diventare madri è essenziale, così come riconoscere che esistono infinite strade per contribuire al mondo e realizzare i propri sogni.


La vera libertà femminile si trova nell’autodeterminazione, non in una narrativa preconfezionata che relegano le donne a un unico ruolo. È ora di dire basta!


Voi cosa ne pensate?


Di questo tema e molti altri tratta il mio prossimo libro in uscita, perciò state vigili!

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