top of page

Trasferirsi all'estero: un'aspettativa di libertà o una fuga dalla bellezza?

Riflessi di Lydia

Quando si pensa a un trasferimento all'estero, le motivazioni spesso si intrecciano tra sogni e realtà. Perché ho scelto di restare a vivere in Italia?

Sarà che me lo chiedono in tanti, sarà perché ogni anno centinaia, se non migliaia, di italiani emigrano in altre nazioni, ma io ho scelto consapevolmente di restare in Italia, seppure tra mille difficoltà e ostacoli.


Molti italiani, affascinati dalle opportunità professionali in paesi stranieri, cominciano a mettere in discussione la propria vita nel Bel Paese. Stipendi bassi, mentalità retrograda, possibilità di carriera inesistenti e un mercato del lavoro stagnante sono solo alcune delle problematiche che spingono a considerare l'idea di una nuova avventura oltre confine.


In Italia, non è raro sentir parlare di retribuzioni inadeguate rispetto al costo della vita. I giovani, soprattutto, si trovano di fronte a un bivio: rimanere nella terra dei loro padri con uno stipendio che non basta nemmeno per affittare un appartamento dignitosamente, oppure cercare fortuna altrove, dove le opportunità sembrano essere più abbondanti e le retribuzioni più allettanti? La frustrazione cresce, e il sogno di un lavoro stabile e gratificante sembra sfuggire tra le dita.


In aggiunta a questa pressione economica, un certo retrogrado modo di pensare permea ancora diverse sfere sociali e lavorative in Italia. Mentalità chiuse e resistenza al cambiamento possono rendere difficile la carriera di molti, specialmente di chi cerca innovazione e modernità. L’idea che il valore di una persona si misuri sulla base di conoscenze, di raccomandazioni, di titoli di studio o di un’anzianità che non riflette necessariamente il merito può risultare opprimente. Così, i desideri di crescita personale e professionale trovano spesso un ostacolo in una cultura che, sebbene di appartenenza, può apparire limitativa.


Ma fermiamoci un attimo.

È necessario ricordare ciò che rende l'Italia un luogo unico al mondo. I colori vibranti dell'arte, l'eccellenza della cucina, della moda, del design, la dolce vita di un popolo (almeno nell'immaginario collettivo) e la ricca storia che permea ogni città e paesino.


Quello che può sembrare limitante in termini professionali viene compensato da una qualità della vita che pochi paesi sono in grado di offrire. Passeggiare lungo le calli veneziane, visitare i luoghi storici di Roma, assaporare un espresso in una piazza fiorentina o ascoltare le melodie che danzano nell’aria di Napoli possono essere esperienze che riempiono il cuore.


Inoltre, ci sono molti settori in crescita, specialmente quelli legati alla tecnologia e alla sostenibilità, che offrono opportunità per chi è disposto a mettersi in gioco. Parecchi giovani imprenditori stanno cercando di innovare e rivitalizzare il mercato, portando idee fresche e dinamiche in un contesto che ha bisogno di rinnovamento. Non dimentichiamo il settore agricolo, in forte crescita, che impiega una nuova generazione di giovani imprenditori 4.0.


Mentre l'idea di trasferirsi all'estero può sembrare attraente per sfuggire a stipendi insoddisfacenti e mentalità limitate, è anche importante riconoscere il patrimonio ricco e vivo che l'Italia offre.

Un equilibrio può esistere tra ambizione professionale e l'amore per la propria terra, e forse la vera sfida sta nel trovare un modo per conciliarli.


Trasferirsi all'estero potrebbe rappresentare una scelta audace e stimolante, ma portare l'Italia nel cuore e contribuire alla sua evoluzione è un compito altrettanto nobilitante che io mi sento chiamata a svolgere.


Voi cosa avete deciso consapevolemente di fare? Prendere o lasciare?


Di questo e molto altro tratta il nuovo libro in uscita, quindi state pronti!


Biglietto da visita - Riflessi di Una Mente
  • Gruppo Facebook Diventa consapevole della tua vita!
  • Canale Youtube Riflessi di Una Mente
  • Bacheca Pinterest
bottom of page