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  • Riflessi di Una Mente

LA PIAGA DEI MOTORINI TRUCCATI



Sfrecciare più veloce della luce in sella ad un motorino con la chioma al vento è il sogno di ogni ragazzino, presto infranto dalla realtà dei limiti di velocità e dell’obbligo del casco.

Le regole esistono e devono essere rispettate per motivi civici e di sicurezza.

Chiunque viva in un centro cittadino si trova, oramai, alle prese con le scorribande di minorenni, e non solo, armati di motorini non omologati. Le strade, le piste ciclabili, i sottopassi, le aree pedonali si trasformano, di giorno e di notte, in pista da motocross, in circuiti di Formula 1 e moto GP, in vere e proprie competizioni, gare e prove libere di stupidità e noncuranza.

Un dato di fatto dilagante e allarmante è, infatti, quello di scooters e cinquantini truccati senza fermi. Le case produttrici di ciclomotori fissano il limite massimo della velocità a 45 km/h ma ad occhio nudo si possono, spesso, notare che, una volta usciti dalla fabbrica madre, i tubi di scarico non siano più gli originali.

Non appena si entra in possesso dell’agognato motorino si pensa subito, per status, per emulazione, per trasgressione, a rielaborarlo manomettendo la marmitta di scarico e altri componenti che alterano la velocità, causando non pochi problemi.


I motorini non sono progettati per andare ad alte velocità e i variatori mettono a repentaglio sia la sicurezza dei conducenti che quella dei passanti.

Se al problema delle velocità si somma l’inesperienza, l’ignoranza e la sfrontatezza dei guidatori, il danno è compiuto.

Un altro problema dato dal motorino modificato è, poi, la rimozione del silenziatore originale di serie. Questo provoca non poche conseguenze a livello acustico, come se non bastasse il traffico fastidioso di moto e auto non elettrici.

L’assordante rumore innaturale dei motori reboanti risulta fuori dai decibel previsti dalla fabbrica di costruzione dei motorini.

Proibita e illegale sarebbe, quindi, questa cattiva pratica dell’alterazione dei motoveicoli punita con severissime sanzioni pecuniarie e di sequestro del mezzo.

Poiché in Italia vige uno strano meccanismo perverso del concetto di legalità, è alquanto ridicolo vietare di truccare i motori se, invece, è legale la vendita dei dispositivi per farlo.

Stanchi dei continui incidenti e delle lamentele e denunce dei residenti, i vigili di tutta Italia promettono linea dura per sconfiggere uno dei tanti malcostumi del Belpaese.

In alcuni comuni, la polizia municipale si è attivata con convenzioni con le officine che esamineranno i cinquantini illegali. In altri, si rafforzeranno i controlli sulle strade e davanti alle scuole.

Motorini fuorilegge, attenti! Si direbbe che, finalmente, il pugno di ferro sia arrivato.

Multe salatissime e confisca del mezzo sono atti doverosi ma vani se non si accompagnano a campagne di informazione su larga scala, a educazione stradale e senso civico.

Non sarebbe per niente male fare presente ai tanti minorenni sprovveduti ma anche ai troppi maggiorenni incoscienti, che le strade non sono piste da corsa e che l’asfalto non sembra così duro se non quando ci si ritrova sbalzati e spiaccicati facendo la fine delle tante colorate e indecorose gomme da masticare.



RIFLESSIONI

Guidare è diventato un altro stress che si somma ai tanti che ci siamo già autoinflitti con il nostro scorretto stile di vita. Alla guida del veicolo si deve stare attenti costantemente per prevedere le svolte non segnalate di chi ci precede, per non raccogliere le provocazioni dell’imprecatore di turno, per non dover essere tamponati alla prima frenata da chi, di dietro, non rispetta le distanze di sicurezza, per non innervosirsi davanti alle tante, troppe manifestazioni di incuranza, arroganza e spregiudicatezza che sfrecciano sulle nostre strade. Guidare è un atto di responsabilità. Tu ne sei consapevole? A quale categoria di conducenti appartieni?



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