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ACCUDIRE CASA E FAMIGLIA CONTA PIÙ DEL DENARO

  • Immagine del redattore: Riflessi di Una Mente
    Riflessi di Una Mente
  • 7 apr 2020
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 12 mar



Fino a circa cinquant'anni fa, il lavoro delle donne era limitato ai campi e alle faccende domestiche, con il compito di prendersi cura del marito, della casa, dei figli e degli animali senza alcuna pretesa. Da allora, le generazioni di madri e figlie hanno fatto progressi, ottenendo diritti e anche delusioni. Lavorare al di fuori delle mura domestiche era visto come una conquista e una liberazione, ma in realtà, molte donne hanno faticato a trovare posizioni che rispettassero le loro competenze, titoli di studio e aspirazioni, deludendo così molte aspiranti lavoratrici. Le crisi economiche, i licenziamenti e le chiusure aziendali hanno costretto molte a tornare a una vita domestica non voluta, mentre altre, spaventate dall'idea, hanno scelto di rimanere sottopagate e sfruttate, continuando a gestire anche il lavoro domestico una volta rientrate a casa.

Al giorno d’oggi, grazie ad una maggiore consapevolezza del proprio valore e dei propri meriti, cresce il numero delle donne, per lo più laureate, che a lavori precari, senza prospettive, mal retribuiti e privi di tutele riscoprono la dimensione famigliare e domestica.

Purtroppo, il mercato del lavoro è ancora troppo misogino e maschilista, lo stipendio femminile non è livellato a quello degli uomini, esiste troppa discriminazione, il ricatto è sempre in agguato, il telelavoro, il lavoro agile e il part-time sono molto carenti, così le casalinghe del nuovo millennio scelgono di stare lontane dalla schiavitù fuori casa, perché troppo qualificate per svolgere una mansione che non soddisfa le aspettative, le ambizioni, le prospettive di crescita personale e una retribuzione adeguata.

Non vogliono privarsi del loro tempo, sottostando a superiori non alla loro altezza, scontrandosi con colleghi invidiosi, gareggiando in competizioni massacranti, subendo orari o turni estenuanti, in balìa di sensi di colpa e in perenne lotta tra perseguire un fasullo sentore di minima emancipazione o dedicarsi alla casa e alla famiglia. Scoprono che la scelta di ritornare a fare a tempo pieno la padrona di casa propria, lontano dal luogo di lavoro stressante e da uno stipendio da elemosina, rende tutti più felici.

La nuova donna di casa si vuole bene, si diverte, si piace, si rispetta, si rivaluta, si rimette al centro, si riappropria del suo ambiente e della sua famiglia, dando priorità alla salvaguardia del proprio matrimonio, essendo presente per l’eventuale figlio, godendo della compagnia del proprio animale domestico. I tempi in cui una donna deve lavorare in condizioni difficili per diventare indipendente dal marito, ma dipendere da un datore di lavoro o da un'altra donna, per pagare l'asilo o per assistenza ai figli, sono finalmente finiti.

Non è un ripiego sconfortante di casalinghe ignoranti e frustrate, anzi le casalinghe di oggi sono donne intelligenti, emancipate, determinate, volonterose, manager di loro stesse, dotate di grande dignità, ben consce del loro potere e della loro enorme responsabilità. Multicompetenze, organizzazione, gestione, coordinamento, ascolto, comprensione, dedizione sono alcune delle capacità di queste donne per il buon andamento del ménage familiare. Il termine casalinga è tutt’altro che spregevole, umiliante e sorpassato, ed esercitare tale ruolo non è affatto sinonimo di penalizzazione, fallimento, tristezza, monotonia. 

Essere donna di casa consapevole è, invece, un lavoro a tutti gli effetti, una elevazione mentale, è fonte di affermazione personale, è altruismo genuino, fondamentale per marito e prole, è ambizione, poiché bisogna sempre dare il meglio per il benessere generale della propria famiglia. Non necessariamente la donna moderna deve optare di stare a casa solo per la scusa di essere una mamma. Per molte anche non-madri si tratta di una rinascita, di una scelta di vita, di una strada diversa da percorrere. Ciò è reso fattibile se alle spalle, ovviamente, si ha la possibilità di una solidità economica da parte dei genitori o del marito. Si potrebbe pensare a un ritorno al passato, alla subordinazione e alla dipendenza della donna dall’uomo. In realtà, la gerarchia dei ruoli e il gioco di potere del denaro non trovano spazio nella moderna famiglia della donna che sceglie di concentrarsi principalmente sulla casa per amore di sé stessa e del suo nucleo famigliare. La cura della propria abitazione e di ogni singolo suo componente è vissuta e riconosciuta da entrambi i coniugi o conviventi come un valore che non si misura con il denaro. I benefici e i risultati di affetto, generosità, donazione, gratuità sono incalcolabili. Portare lo stipendio a casa non è più una gara o uno status sociale che equipara i sessi. I nuovi ruoli sono definiti e compatibili tra loro. La donna esce dalla logica della realizzazione e soddisfazione personale legate al guadagno ad ogni costo e a qualunque prezzo per ritrovare la sua giusta, naturale e umana dimensione. L’uomo lavora fuori, perché fondamentalmente è sempre stato il suo compito e la società lo agevola in avanzamenti di carriera, in compensi più elevati, in opportunità. Ci si aspetta che sia suo dovere morale e sociale provvedere ai bisogni e alla necessità della sua famiglia con il proprio lavoro retribuito, assicurando alla donna (che non riceve alcun compenso per il suo impegno, il suo contributo e il suo rendimento dentro casa) la sua gratitudine, la sua riconoscenza, il suo apprezzamento.

Le casalinghe imprenditrici di loro stesse ricoprono più ruoli, svolgono più mansioni, poiché non solo sbrigano le faccende di casa, assistono il marito, crescono i figli, accudiscono gli animali, sostengono parenti bisognosi, ma, pur non avendo nessun riscontro economico, difendono e rivendicano il loro insostituibile ruolo di donna, pilastro e fulcro della famiglia. Sono, inoltre, impegnate online con la creazione di siti web e blog, di profili social. Si occupano di tutto, vanno in palestra, continuano a formarsi, a studiare, a imparare, tengono corsi, scrivono libri, sono parti attive nella società, nella scuola, nei centri ricreativi, nell’attività del coniuge, nella rete famigliare più estesa, vivono il loro tempo libero come una crescita personale, un miglioramento psicofisico e un aiuto per gli altri.

Lavorando lontano da casa, lo stress, la frenesia e la mancanza di non le avrebbero consentito di fare la spesa serenamente, di godersi una pausa piacevole con le amiche, di portare a passeggio il cane senza controllare l'orologio, di salutare il marito alla finestra mentre lui ricambia con un bacio, di accompagnare i figli a scuola senza farsi sopraffare dall'ansia e di tornare casa, completamente padrona del proprio spazio. Cucinare sano, coltivare i propri interessi, sentirsi più bella, più serena, più tranquilla è ben altro rispetto a chi pensa, a torto, che stare in casa e lavorare a casa equivalga a non fare niente, a non contare niente, a vivere per niente.

I tempi cambiano così le mode, le necessità, le scelte. L’attuale mercato del lavoro non tiene conto del merito, della vocazione, dell’aspirazione. È tutto commisurato alla domanda, alla produttività, alla competizione, al denaro. Si rincorre un finto benessere e una camuffata libertà che porta la donna solo all’impoverimento, allo spaesamento e all'alienazione di sé stessa. Le persone sono umane, prima di tutto, e le donne consapevoli hanno la grande capacità di reinventarsi sapientemente ogni volta. Il suo nuovo ruolo di donna di casa moderna 4.0 ne è un valido esempio.



RIFLESSIONE


Casa è calore, casa è famiglia, casa è accoglienza, casa è amore. La nostra casa è il nostro rifugio, è il luogo dove poter chiudere la porta al resto del mondo e rimanere a tu per tu con la nostra interiorità. La casa è l’estensione della propria persona e, se vissuta in termini propositivi e positivi, diventa il sancta sanctorum intimo, esclusivo, privilegiato di chi ci abita. A casa non c’è da annoiarsi.


Voi cosa fate a casa? Come vivete o avete vissuto l’esperienza?



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👉 Se vi interessa l'argomento inerente all'emancipazione femminile tra le 4 mura domestiche, andate alla pagina del "Diario di una vita consapevole" riguardo alla "Parità di genere in casa"


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