top of page

Il rispetto negato: l'invisibilità nei rapporti sociali

Riflessi di Lydia

Viviamo in un mondo in cui l’inclusione sociale viene continuamente evocata e presentata come un valore fondamentale. Tuttavia, spesso ci troviamo a confrontarci con situazioni quotidiane che raccontano tutt’altro: episodi di esclusione, ignoranza e mancanza di rispetto, talvolta proprio da parte di chi meno ce lo aspetteremmo. È un vero paradosso.

Una sera di sabato, mentre cenavo in compagnia, una persona sconosciuta si è avvicinata a uno dei partecipanti e, conversando esclusivamente con lui per diversi minuti, ha monopolizzato l'attenzione, escludendo tutti noi che osservavamo la scena in attesa di essere notati, presentati o coinvolti nella loro conversazione, sempre avvenuta di spalle. Quando se ne è andata, ho chiesto chi fosse quella persona e quale fosse il loro legame. Alla mia domanda sul motivo per cui non ci avesse presentato, mi è stato risposto con sincerità: «Non ci ho pensato».


Questa tematica riguarda molte persone, specialmente nelle relazioni di coppia: il rispetto e l’attenzione che riceviamo dai famigliari e dagli amici del nostro amato o della nostra amata.


Spesso, ci troviamo a vivere situazioni di grande sofferenza, come essere ignorati, non essere presentati o non essere nemmeno nominati, anche quando siamo lì, presenti e coinvolti.

E la nostra vocina interiore vorrebbe gridare al mondo: «Ehi, esisto anch'io!»


Questi comportamenti, anche se talvolta inconsapevoli, possono ferire profondamente e creare un senso di esclusione e di non appartenenza.


Quanto è maleducato e irrispettoso questo atteggiamento da parte dei famigliari e degli amici del proprio fidanzato, marito, compagno (o della propria fidanzata, moglie, compagna) nel non riconoscere la presenza di chi sta al suo fianco?

Per esempio, non essere presentati quando si incontra una persona che conosce la nostra anima gemella, non essere resi partecipi in una conversazione e, soprattutto, non essere mai considerati durante un incontro (perché tanto è ovvio che ci siamo anche noi) sono comportamenti che provocano una sofferenza profonda.


Quante volte è capitato di sentire rivolta una domanda o un'affermazione al singolare, anche quando noi siamo presenti? Ad esempio: «Come stai?» invece di «Come state?», «Vieni a trovarmi» invece di «Venite a trovarmi», «Vengo a casa tua» invece di «Vengo a casa vostra»?

Al telefono, la situazione non cambia. Se Tizio e Caia inviano i loro saluti tramite la persona che sta al telefono, questa riferisce «Tizio ti saluta» anziché «Tizio e Caia ti salutano», oppure «C'è Tizio qui» invece di «Ci sono Tizio e Caia qui».


Essere trattati come un’appendice dell’altra persona o un tutt'uno, come se la propria esistenza fosse anonima, scontata e trascurabile, è non solo denigrante ma anche devastante per la propria autostima.

Quante volte ci siamo ritrovati in ambienti sociali, circondati da persone che sembrano considerare il nostro legame come un invito all’oblio? Il compagno/la compagna di vita è lì, certo, che interagisce con chi è suo parente, collega e amico, ma noi? Noi siamo invisibili, spettatori appartati di una scena deplorevole.


Questa superficialità e questa noncuranza non possono essere tollerate. La consapevolezza di questi comportamenti è il primo passo per uscire dall’ignoranza e rigettare la maleducazione altrui. Spesso, le persone non si rendono conto dell’impatto delle loro azioni. Ignorare qualcuno, o dare per sottintesa la sua presenza, non è solo scortese; è una violazione del rispetto reciproco che ogni relazione richiede.


Ma come tutelarsi da questa pratica sconveniente e disdicevole? Ecco alcuni accorgimenti efficaci:



1. Comunicazione chiara: Parlate apertamente con l'anima gemella o con la persona che in quel momento vi ha ignorato.

Esprimete come vi sentite quando non siete inclusi nelle sue interazioni sociali. Un buon rapporto si basa sulla trasparenza.



2. Stabilire confini: Rendete chiaro che ci sono limiti alla vostra tolleranza. Se l’esclusione persiste, fate sapere che questa situazione non è accettabile per voi.



3. Rivendicazione del proprio spazio: Non abbiate paura di intervenire nella conversazione. Quando vi trovate in una situazione in cui venite esclusi, prendete l'iniziativa di presentarvi o di parlare, anche se non spetterebbe a voi introdurvi e irrompere "prepotentemente".



4. Cercare alleanze: Se ci sono amici o famigliari che condividono la vostra prospettiva, unitevi a loro per affrontare la situazione. A volte, il supporto esterno è fondamentale per modificare il comportamento degli altri.



5. Educazione e consapevolezza: Aiutate le persone intorno a voi a comprendere l'importanza del sentirvi "parte" della famiglia/comitiva di amici/ambiente di lavoro/comunità...

Può sembrare difficile, ma far crescere la consapevolezza su questi temi è essenziale per creare un'atmosfera sociale sana.



6. Decidere se restare o andare: Infine, se la situazione non cambia e la mancanza di rispetto continua, potrebbe essere il caso di rivalutare i vostri legami. Meritate relazioni che vi riconoscano e vi rispettino.



In conclusione, non dovremmo mai essere trattati come persone scontate o invisibili. La nostra esistenza, i nostri sentimenti e il nostro diritto a essere parte della famiglia, del gruppo o della conversazione devono essere rispettati. La consapevolezza è la chiave per combattere l'ignoranza e la superficialità. Facciamo un passo avanti verso un futuro in cui l’inclusione e il rispetto siano non solo auspicabili, ma normali, non solo per le grandi cause, ma cominciando nel nostro piccolo mondo.


Logo Dott.ssa Lydia

Sito web realizzato da Dott.ssa Lydia

  • Canale Youtube Riflessi di Una Mente
  • Facebook
  • Instagram
  • Bacheca Pinterest
  • Icona WN
bottom of page