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QUANDO LA PRESUNZIONE PRENDE IL SOPRAVVENTO

Autrice

Dott.ssa Lydia

Categoria

Comunicazione consapevole

Tempo di lettura

9 min.

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Sempre più imprenditori e imprenditrici digitali stanno emergendo, e molti di loro non solo hanno già costruito un forte brand (costrutto di valori che differenzia un’azienda da un’altra), ma riescono anche a incrementare le vendite grazie non solo all'offerta dei loro prodotti o servizi, ma anche al loro “opportunismo”. È sufficiente, infatti, inviare una serie di email agli iscritti alla newsletter per generare un interesse tale da esaurire in pochi giorni i posti limitati per un workshop (=gruppo di lavoro/studio di specializzazione-perfezionamento-aggiornamento) che rivela strategie di vendita efficaci senza dover investire in pubblicità.
Naturalmente, partecipare al workshop non è gratuito; lo storytelling (in italiano "l'atto del narrare") è studiato nei minimi dettagli, e ogni partecipante è felice di pagare una somma considerevole anche per il solo “privilegio” di essere presente. Ogni rifiuto, critica o lamentela nei confronti del professionista digitale, esperto di marketing, diventa un pretesto per inviare un'email di risposta, spesso carica di supponenza e arroganza, con insegnamenti superficiali e risposte che incolpano chi ha perso l'occasione.
La presunzione di un/a professionista emerge quando, di fronte a un'informazione pubblicitaria o a un consiglio non richiesto, si considera superiore ai destinatari del suo messaggio e afferma che le opinioni espresse in disaccordo non hanno valore. Inoltre, dichiara che chi rifiuta l'offerta imperdibile o ha dubbi e necessita di ulteriori informazioni sta perdendo un'opportunità.

E se fosse?

Ognuno ha la libertà di decidere come investire o spendere il proprio denaro, e l'imprenditore o l'imprenditrice digitale svolge il proprio lavoro di venditore, senza cercare di avere sempre l'ultima parola o di avere ragione a tutti i costi.

Elenco

Se un/a cliente (o potenziale tale) scrive al/la professionista:

  • «Non sono d’accordo…»

  • «Ritengo, invece, che…»

  • «Non mi sembra giusto…»

  • «È facile per te che sei/hai già…»

Passi da compiere

Suggerimento 1


Per quanto possa essere scomoda, ogni opinione ha il suo valore. La gelosia, l'invidia, o qualsiasi paura, rabbia, frustrazione, preoccupazione o disagio che possano nascondersi dietro un messaggio critico, se accompagnati da una motivazione e argomentazione valida, da parte di un/a cliente (o potenziale cliente) devono essere affrontati con attenzione e cura.


Sicuramente, il modo e il tono devono essere sempre cortesi e la replica del/della professionista, anche se irritato/a e infastidito/a, deve mantenere la stessa cortesia.


L'emozione si percepisce sempre tra le righe!


Chi è in grado di esprimere idee e convinzioni, rispondendo in modo positivo, obiettivo, rispettoso e cortese, dimostra consapevolezza, autorevolezza personale e professionalità.


Suggerimento 2


Esimersi dalla “Sindrome della maestrina”!

L'atteggiamento tipico di presunta superiorità presente in molte donne e anche in diversi uomini, che prendono le cose sul personale, si prendono troppo sul serio, risultando permalosi e arroganti, porta spesso a impartire la classica ramanzina o "lezione di vita" quando incontrano una critica da parte dell'interlocutore. Questo comportamento è irritante per chi lo subisce e dannoso per il/la professionista e per la sua attività imprenditoriale.


Ogni risposta deve mostrare calma, apertura al dialogo, alla discussione costruttiva e alla spiegazione approfondita, se necessario, evitando di esibire con arroganza una conoscenza, più o meno verificata, che risulta effimera.


Suggerimento 3


Non congedare il proprio interlocutore con espressioni come:

“Adesso non ho tempo perché devo tornare dai miei bambini» oppure “Devo portare fuori il cane», “È ora di pranzo e devo andare a mangiare», “Si è fatto tardi e ti devo salutare», “Scusa ma devo fare una cosa importante».


Ogni cliente, o chi lo potrebbe diventare, è prioritario.

“Ogni lasciata è persa” recita un detto. Ciascun/a cliente pagante nel presente e, probabilmente, nel futuro pretende attenzione. Se non la trova da te, professionista che vuole vendere, la cerca da un’altra parte.


Suggerimento 4


Un/a professionista non deve mai dimenticare che, se è arrivato/a all’apice della sua carriera, se ha un successo durevole, se ha un pubblico fidelizzato, è grazie al rapporto che ha instaurato con le persone nel tempo che, in qualche modo, hanno premiato, non solo la qualità del suo prodotto/servizio ma anche, e soprattutto, la sua etica, personalità e diligenza nei loro confronti.


Alla stessa stregua, un imprenditore, un’imprenditrice alle prime armi, deve, a maggior ragione, fare lo sforzo di coltivare e accrescere il proprio seguito, non solo di numero, ma anche di valore. Il/la cliente è, infatti, il valore più prezioso di ogni attività.


Se soddisfatto, il/la cliente, o potenziale tale, è la migliore pubblicità per ogni professionista. 

Un/a cliente insoddisfatto/a, invece, (anche solo per essersi sentito/a impropriamente trattato/a male o colpevolizzato/a) potrebbe rivelarsi il peggior nemico e creare una cattiva reputazione sia a te, professionista, che alla tua impresa digitale (e non).


Tradotto: no cliente=no fatturato.



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