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CHI SI OFFRE VOLONTARIO?

  • Immagine del redattore: Riflessi di Una Mente
    Riflessi di Una Mente
  • 14 gen 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 25 giu


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Altruismo, solidarietà e generosità caratterizzano una crescente flotta di individui e associazioni impegnate ad aiutare chi ha bisogno, attraverso numerose organizzazioni non profit e volontarie.

Motivi personali, ingiustizie sociali o missioni di vita spingono al volontariato, ponendo rimedio ai problemi trascurati, mal gestiti, non affrontati dagli organi preposti. Alle mancanze e all’incuria delle Istituzioni sopperiscono, infatti, anche se erroneamente, i soli cittadini armati di buona volontà e di molti ideali. trascurati dalle istituzioni. I cittadini, con buona volontà e ideali, colmano le une e l'incuria delle autorità.

Il buon cuore a servizio degli altri, oltre che stabilito per legge, obbliga a rifiutare qualsiasi compenso in termini di denaro, largamente ricompensato dalla gratificazione del solo gesto altruistico.

Non rispondendo alle logiche di profitto e di mercato, i volontari forniscono gratuitamente le loro prestazioni in molteplici campi riguardanti persone, animali, tutela dell’ambiente.

Beneficenza e donazioni, come il 5×1000 portano una soddisfazione egoistica a chi le offre, più che a chi ne beneficia. Fare del bene migliora il nostro stato d’animo, rende il mondo più bello e le persone più amichevoli. Aiutare gli altri ristabilisce l’armonia interiore e alimenta il senso di utilità personale.

Il volontario, con la sua visione rosea della vita, corre il rischio di superare il limite del semplice servizio occasionale. Quando l'impegno diventa imposto dal buonismo, da interessi e da regole sociali e non più spontaneo, la sua disponibilità si trasforma in obbligo. Richiedere prestazioni gratuite che dovrebbero essere retribuite alla stessa stregua di un vero e proprio lavoro per mansioni e orari, è ingiusto e immorale. Sfruttare la buona volontà per compensare le mancanze di chi è pagato per servire è ipocrita e indecente.

Il volontario colma le lacune lasciate dallo Stato, assumendo funzioni carenti senza compenso, mentre continua a pagare le tasse per servizi mancanti, sollevandolo dalle spettanti responsabilità. Diventa un sostituto di competenze perse, affiancando professionisti, un surrogato in situazioni di emergenza o carenza di risorse. Tuttavia, il loro impiego è spesso una scelta economica, sfruttando la buona volontà dei volontari e danneggiando chi cerca un lavoro retribuito.

In una società capitalistica, le buone intenzioni non bastano: non si possono affrontare i numerosi obblighi economici quotidiani solo con la buona volontà.

Il volontariato, animato da entusiasmo e vitalità, non dovrebbe essere influenzato da politiche opportunistiche. Prestare la propria opera gratuitamente significa non chiedere nulla in cambio, se non rispetto e riconoscimento per il proprio contributo a uno Stato funzionante.



RIFLESSIONE

 

Vi siete mai chiesti se il volontariato sia davvero sempre un gesto di altruismo o se, in alcuni casi, venga sfruttato da chi approfitta della buona volontà per evitare di assumersi responsabilità e pagare stipendi? Perché spesso il volontariato sembra essere un modo comodo per le istituzioni di coprire le proprie mancanze, lasciando sulle spalle di chi dà il suo tempo e il suo impegno il peso di servizi fondamentali? Non vi domandate se questa mentalità di comodo possa indebolire il senso di responsabilità collettiva e il valore del lavoro?



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