top of page

La vita non è solo lavoro

Riflessi di Lydia

Dedicarsi totalmente al lavoro non ne vale la pena (se si ha altro da fare nella vita:)
Desiderate fare chiarezza nella vostra mente e nel vostro ambiente? Vi spiego cosa ho fatto io.

Mi sono da sempre reputata una persona razionale con una fervida immaginazione, una sognatrice realista, la testa per aria e i piedi per terra. Sono stata definita una “Guerriera Spirituale” per la mia forte volontà e determinazione a portare a termine ogni progetto prefissato. Mi sono resa conto, però, che in questi ultimi anni mi sono “spesa” davvero tanto per la mia vita lavorativa, forse troppo, girando come una trottola, partecipando a workshop (=gruppi di studio), riunioni, videoconferenze e webinar (=seminari interattivi), anche serali, frequentando corsi per essere sempre al massimo, preparata ad altissimi livelli, acquisendo nuove nozioni e competenze, per essere onnipresente, in prima linea, promuovendo la mia attività, rilasciando interviste, collaborando a progetti, iscrivendomi a qualsiasi evento potesse inserirmi in una sorta di élite (=gruppo autorevole) di professionisti on-line (=a disposizione tramite internet), meritandomi visibilità, credibilità, affidabilità e professionalità. Inoltre, ho dedicato tempo, risorse ed energie a fornire suggerimenti, consigli, consulenze, nuovi contenuti scritti, audio, video pianificati ogni settimana, per dare la giusta motivazione, insegnare la disciplina nel lavoro ai professionisti, aiutarli nella gestione, organizzazione, programmazione della propria attività, renderli consapevoli dei loro limiti e punti di forza, spronarli a nuovi stimoli, nuove idee, diverse prospettive, …


Ne è valsa la pena in termini di tempo, gratificazione personale, soddisfazione professionale, riscontro economico?


In parte sì, ma non completamente e vi spiego perché.



Questo senso di affanno, stanchezza e bisogno di allentare i ritmi lo riscontro anche da parte di molti liberi professionisti che operano in presenza e/o on-line. Com'è successo a loro, anch’io, in passato, ho sbagliato a dedicarmi totalmente al lavoro (che mi coinvolgeva molto), a rendermi disponibile ad ogni richiesta di aiuto, a venire incontro ad ogni esigenza, a mettere al primo posto i bisogni del/la cliente a scapito di un maggior equilibrio tra lavoro-casa-famiglia-tempo libero, a pretendere da me stessa il multitasking (=svolgimento di più mansioni contemporaneamente) disumano e dannoso per la salute, a pensare che ce la potessi fare da sola e con le mie sole forze, ad accettare condizioni dettate dai clienti, a dare fiducia (a torto) a certe persone che si sono rivelate essere inaffidabili, disoneste, approfittatrici, opportuniste, non di parola, orientate alla massimizzazione del risultato al minor sforzo e costo.


Nonostante non fossi alle prime armi, tutto ciò mi ha travolta, però mi ha anche ulteriormente resa consapevole che è stata una mia scelta. Io ho scelto, infatti, di mettermi al servizio e di assecondare le necessità altrui, non sempre demarcando gli opportuni confini. Non ho messo in cima alle mie priorità la mia salute fisica e lucidità mentale. Nonostante sia una persona consapevole dei propri talenti e limiti, non ho più pensato a quanto fosse importante e fondamentale la mia persona, mettendo il focus (=attenzione) sulla mia attività. Mi sono fatta trascinare nel vortice del “fare di più e al più presto” per stare al passo con la frenesia, con le tecnologie che cambiano alla velocità della luce, con la competizione sempre più spietata, con la concorrenza agguerrita, con i servizi sempre nuovi, con una comunicazione doverosamente assertiva, più interessante, accattivante, invitante.

Sono un essere umano e, alla fine, non ne potevo più. Vivevo solo di abnegazione per il mio bellissimo lavoro.

Essere consapevoli ventiquattro ore su ventiquattro non è automatico, si tratta, invece, di un allenamento costante e ripetitivo. Come tutti gli allenamenti, ci vuole, prima di tutto, il sentore e la volontà di un drastico cambiamento.

Ho deciso, così, di riappropriarmi del mio tempo e della mia autodisciplina (quanto mi sono mancati!), definendo e diminuendo le ore dedicate al lavoro e aumentando gli spazi per me stessa e per chi e cosa conta davvero per me.



Quest’anno mi sono concessa il lusso di “staccare” dai progetti dei miei clienti, di rientrare in sintonia con me stessa, di centrarmi sui miei obiettivi e non su ciò che desiderano gli altri o si aspettano da me, di non dirottarmi sulle priorità altrui, di non lasciarmi coinvolgere dai ritmi massacranti che sembrano ormai contagiare tutti.

Ho detto dei sani “NO” a persone non “compatibili” con il mio modo di pensare, vedere e vivere le cose.

Di conseguenza, uno dei miei nuovi obiettivi per ora, complice il trasloco, sarà di focalizzarmi su quel poco on-line che ancora mi interessa, ma in maniera eccellente. Cancellerò dai social media (=mezzi di comunicazione sociale) i miei trascorsi pregressi (fanno parte della mia storia passata) e mi dedicherò maggiormente alla scrittura (più nelle mie corde) e al tema della consapevolezza (a me caro) snocciolando spunti di riflessione, valutazioni e azioni per un vivere quotidiano più armonioso (da qui la nascita del diario di una vita consapevole "Riflessi di Lydia").



Ecco, quindi, come anticipazione, alcuni necessari passi per liberare la mente e sgomberare materialmente i propri spazi per partire al meglio in tutto ciò che si vuole intraprendere:


· Riposo: sì, non si può pensare o intraprendere qualsiasi progetto se non si possiedono un corpo riposato ed una mente lucida e rilassata. Bisogna trovare il tempo! Dormire le ore necessarie ma anche ritagliarsi dei momenti di pausa, di distacco da tutto e tutti.


· Scelta: come prima cosa, dopo essermi riposata a dovere, mi sono trovata davanti alla fatidica scelta (agevolata anche dal preparare gli scatoloni per il trasloco imminente).


Cosa tenere?

Cosa buttare?

Cosa regalare?

Cosa vendere?


Ho eseguito la cernita per categorie procedendo nell’ordine: abbigliamento, accessori, libri, riviste, giornali, manuali, libretti di istruzioni, vinili, DVD, CD, elettronica, utensileria, soprammobili, quadri, oggetti hobbistica, documenti, biglietti, disegni, cartoline, lettere, foto.

Cosa mi fa scegliere cosa conservare e cosa no? La sensazione che provo.

Tutto ciò che ORA, nell’attimo presente, mi dona gioia, mi fa sentire a mio agio, mi piace, mi serve, lo ritengo utile, mi evoca un ricordo felice, mi fa sorridere, mi fa stare bene, è un regalo di una persona cara, lo tengo, di tutto il resto posso fare a meno. Semplice. Il passato appartiene al passato ma non per questo devo disfarmi di ciò che lo ricorda. C'è sempre e comunque nuova aria e posto per tutto ciò che mi riserverà il futuro!


· Definizione: anche in questa nuova casa definisco bene le stanze per ogni occasione d’uso (per esempio, spazio destinato allo studio/lavoro, angolo lettura, zona relax, stanza adibita ai giochi bimbi e/o animali domestici, zona ricevimento parenti e amici, conversazione, pasti, ecc.)

· Pulizia: dopo aver scelto i colori delle pareti e l’arredamento di mio gusto che rispecchia la mia personalità, ho ripulito, igienizzato, disinfettato da cima a fondo i miei nuovi spazi. Si vive e lavora meglio in un ambiente più pulito, ordinato e profumato.

· PC (=personal computer): dopo essermi occupata delle cose “materiali” ho rivolto tutta la mia attenzione e concentrazione sui miei dispositivi elettronici. Una pulizia dettagliata e costantemente aggiornata del mio pc e smartphone (trad.: telefono intelligente). Ho eliminato diverse applicazioni, programmi e documenti che non ricordavo neppure di avere (perché mai usati o mai aperti), ho catalogato e archiviato file (=documenti, immagini, filmati, programmi) e cartelle di progetti vecchi, conclusi, mai decollati, ecc. e cancellato tutto ciò che ho ritenuto non potesse più servirmi.

Infine, sono passata alla rubrica di contatti, ai messaggi e alle e-mail (=messaggi di posta elettronica).

Dopo aver aperto ogni singolo elemento ho mantenuto solo i contatti attivi, le foto e le comunicazioni importanti, scaricato e catalogato i documenti fiscali, legali, bollette, ecc. negli appositi spazi adibiti e... che liberazione! Quale senso di leggerezza!

Senza contare il fatto che è tutto ordinato, di più facile, veloce e pratico accesso e di più agevole visione.


· Programmazione e pianificazione: con la mente sgombera di intralci inutili, ho poi programmato i nuovi contenuti on-line per il Diario e il progetto Riflessi di Una Mente seguendo il mio stato di flusso creativo!


Alla prossima, miei cari lettori!

bottom of page