SALVA LA PELLE!
- Riflessi di Una Mente

- 11 mar 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 25 giu

Il consumo della carne, la vivisezione, la sperimentazione in vitro, la caccia e l'uso di animali in zoo e circhi sono giustificati da motivazioni legate a cibo, ricerca e tradizioni. Tuttavia, cresce il sentimento collettivo di amore e rispetto per gli animali.
L'uso della pelliccia, una volta simbolo di status, sta diminuendo grazie alla consapevolezza delle atrocità legate a tali pratiche, complice la consapevolezza e la coscienza che torture, maltrattamenti e uccisioni non possono e non devono essere tollerati per nessun motivo.
Non è accettabile considerare elegante indossare animali assassinati. Lavorare pelli e morbidi manti è vergognoso, crudele e incivile, non solo perché lede i diritti degli animali e mette a rischio la sopravvivenza di talune specie, ma anche perché alimenta un mercato di commercializzazione e distribuzione spesso illegale, causa effetti negativi per l’ambiente producendo inquinamento e consumi energetici eccessivi.
Il mutamento culturale a favore degli animali ha indotto molti governi europei ed extraeuropei a bandire la produzione di pellicce, a vietare l’allevamento, la cattura e l’uccisione di animali finalizzati ad ottenerne pelle e pellicce ma la lotta per i diritti degli animali continua, come sottolineato da Gandhi: «La civiltà si misura da come vengono trattati gli animali».
RIFLESSIONE
Perché ancora oggi consideriamo gli animali come semplici pelli o carni da usare, nonostante nella nostra società dell'opulenza non sia più necessario ucciderli per scaldarsi o nutrirsi? Come possiamo giustificare questa crudeltà, che ancora oggi si perpetua, e in che modo questa pratica ci rende davvero un popolo progredito? Non sarebbe il momento di riflettere su un nuovo rispetto per gli animali e su un modo più etico di vivere?
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